Classe 1980, dopo una tentata carriera artistica nella fumosa Milano, ho definitivamente lasciato il campo per dedicarmial mare ed in particolare alla pesca in apnea.
Già a MIlano ho conosciuto diversi istruttori Apnea Academy, e una rinomata scuola di Yoga con Lisetta Landoniche mi hanno conferito le basi peruna diversa modalità di vivere la natura il mio corpo e la mia mente.
Con occhi nuovi e carico di entusiasmo ho fatto ritorno nella mia marina, nel salento ionico, dove nell’arco di pochi anni ho completamente rivoluzionato il mio modo di andar per mare.
Il retaggio culturale che mi apparteneva, legato al mondo delle arti visive, con i suoi vari linguaggi come la pittura, la fotografia e il video li ho messi a servizio,senza troppi rimpianti,della pesca in apnea.
Ben presto ho conosciuto Ivan Manca, al quale ho proposto l’idea di realizzare piccoli videoclip che mettessero in luce le potenzialità delle armi che di volta in volta mi accingevo ad usare documentando le catture.
Quindi in pochi anni, grazie al supporto tecnico di Ivan,con i suoi splendidi fucili e tanto altro ho raggiunto mete sempre nuove sperimentandole diverse tecniche di pesca.
Passando dal tradizionale “sottocosta” dove ho affinato la mia sensibilità venatoria proprio grazie alla versatilità e semplicità di alcuni fucili concepiti per lo scopo ho senza troppa pietà ridotto drasticamente il numero delle prede “sbagliate” a discapito di quelle catturatee nel corso del tempo i miei carnieri sono divenuti sempre più sofisticati.
Il passaggio importante è avvenuto con l’acquisto del gommone che mi ha permesso di conoscere e sperimentare altre tecniche, quali la tana, la pesca sul grotto, l’aspetto profondoe in ultimo, la pesca nel blu.
In tutto questo tempo ho cambiato una moltitudine di fucili poiché raggiunta una meta, tendo, per curiosità personale, ad indirizzarmi verso nuove scoperte che significa:nuove modalità,nuove armi.
Il primo anno è stato caratterizzato da una pesca dai 10 ai 20 metri al razzolo al pesce bianco,con un ritmo piuttosto serrato,su fondali generalmente composti da grotto. Quindi ho scelto un’arma pratica e veloce, leggera e maneggevole che al tempo stesso consentiva tiri in tana così come a libero.
La serie labrax si è rivelata per queste esigenze veramente formidabile.
Negli ultimi anni la presenza sempre più massiccia di grossi pelagici nel nostro mare ci ha portati alla necessità di avere più potenza dainostri fucili,la dove, fino a qualche anno prima, non si riteneva necessario.Grazie alla sperimentazione e alle nuove esigenze siamo giunti a concepire fucili a 3 /4 elastici più lunghi dei tradizionali 110 cm di casa Giman,approdando gradualmente al 120 e 130 cm.
Ovviamente sono fuciliche si giustificano solo in determinate condizioni, che nel mediterraneo potremmo definire: estreme,tuttavia,possibili.
Il 2011 è nato con un progetto di pesca in oceano che mi ha portato a vivere delle esperienze sensazionali.L’abbondanza e la mole delle prede hanno completamente rivoluzionato il mio modo di andar per mare.Al mio ritorno niente è più stato come prima. I carnieri che tanto appassionavano le mie giornate di pesca hanno di colpo perso importanza mentre l’idea del blu e della pesca profonda alla ricerca di prede importantihanno preso il totale sopravvento.
Tutti questi passaggi sono raccontanti e documentati con videoclip, articoli e fotografie.
G.I.Man sub di Ivan Manca
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